Come tutte le fiabe, inizia così anche questa: "C'era un volta...".
Il protagonista principale, insieme alla bella principessa, non é però il principe azzurro alla ricerca della "sua" amata e nemmeno la strega cattiva, sempre invidiosa della bontà d'animo altrui. Ma è il drago. Il drago che solitamente veste i panni del cattivo ma che di cattivo e feroce, non ha molto in questa fiaba.

 

LA PRINCIPESSA E IL DRAGO

C'era una volta, in un paese lontano lontano, un drago. Un drago uguale a molti altri a prima vista, ma leggendomi, capirete che qualcosa in lui era diverso...
Come qualsiasi drago che si rispetti sputava le fiamme e come gli altri draghi, era ricoperto di scaglie a fargli da corazza e "armato" di artigli per attaccare e difendersi. Ma non era così feroce e aggressivo come sembrava a vederlo. Imprevedibile forse...
Aveva quasi un animo umano, insieme a quello animale.
Un giorno, una strega cattiva, in mancanza di draghi più talentuosi, dovette però affidarsi a lui per sorvegliare una splendida principessa rapita in un Regno vicino. La strega imprigionò la bella principessa e mise il drago a guardia della prigione della torre in modo che nessuno potesse avvicinarla...
Il drago giurò alla strega cattiva, che nessun cavaliere o principe avrebbe mai portato via con sé quella principessa, a costo della propria vita. E al drago non parve vero di avere una splendida principessa da difendere e di cui prendersi cura. "Proprio a me - pensò il drago - così imprevedibile e fuori dal comune come sono!" Subito la sua mente iniziò a vagheggiare nelle battaglie che avrebbe sostenuto contro cavalieri indomiti...
La prima mattina, al risveglio, la principessa si rivolse a lui con fare dolce: "Buongiorno drago... sarai tu a vegliare su di me allora?"
Il drago, sentite quelle parole e per la prima volta quell'incantevole suono della voce, restò zitto. Impietrito quasi. Non fu capace di pronunciare nemmeno una parola... Sentì per la prima volta qualcosa tra gola e stomaco, un magone che mai aveva provato fino a quel momento... Era bellissima! La sua dolcezza era qualcosa che non credeva avesse potuto esistere. Non c'era nulla di così bello.
Iniziò cosí una bellissima storia tra il drago e la principessa. Il tempo passava e tra loro due si creò una sintonia che a tratti sembrava inspiegabile, anche per la natura del loro essere.
Passavano le settimane e i mesi. Drago e principessa diventarono amici. No, molto più che amici. Loro stesso lo sentivano, ma nessuno dei due aveva il coraggio di confidarlo all'altro... D'altronde, era una fiaba e drago e principessa non possono convivere... Entrambi non capivano bene questo sentimento e dove avrebbe potuto portarli questa cosa.
Il drago attendeva con trepidazione il mattino, solo per vedere la principessa aprire gli occhi e sentire quel dolce "Buongiorno drago..."
Scherzavano, ridevano, giocavano e parlavano... Sì, parlavano tanto e di tutto. Di quello che era stato il loro passato e di come immaginavano il loro futuro. Ma mentre la principessa sognava una vita con un principe, perché cosi voleva la fiaba, il drago la sognava con lei. Povero drago, si era innamorato perdutamente...
"Lei certamente no, pensò il drago, altrimenti perché nei sogni di lei, non ci sono io?" Non serviva di certo una strega, che leggesse in una sfera di cristallo, per sapere che quella principessa non poteva essere sua. Era destinata ad un principe lei.
Ma lui sognava e i suoi sogni lo mantenevano vivo. Sapeva che era questione di tempo e che un giorno, qualcuno sarebbe arrivato e avrebbe provato a portargliela via!
La realtà purtroppo era questa... O meglio, le fiabe e la società sono questo e il povero drago lo sapeva. Sapeva di essere determinato, pronto a tutto, ma forse non così forte per fermare quel cavaliere che avrebbe dovuto affrontare prima o poi in duello. Aveva paura di perderla. Paura che quel giorno arrivasse... Che arrivasse colui che glie l'avrebbe strappata.
Lo aveva accennato alla principessa, perché non voleva vederla soffrire e non voleva perderla: "Guarda che non tutti i cavalieri si rivelano dei principi. Soprattutto nell'animo e nel cuore. Molti assumono solo le loro sembianze. Indossano maschere e un'armatura scintillante, si dimostrano buoni, scrivono lettere con frasi trite e ritrite, pensieri sentiti e ricopiati dalla mente di altri cavalieri. E sei certa che un principe potrà farti veramente felice?"
La principessa abbassava lo sguardo, ma sentiva di volere il suo cavaliere, il suo principe. Era convinta che quello sarebbe stato il suo grande amore, nonostante il drago le desse tutta la sicurezza e la felicità di cui aveva bisogno. Ma che a lei evidentemente credeva non bastare.
E quel giorno arrivò... Quel cavaliere arrivò dinanzi alla torre della principessa, quel cavaliere che tanto aveva temuto... Quel cavaliere pronto a sfidarlo e a portarsi via la principessa, che affacciata alla finestra della torre, era finalmente felice. Lui se ne accorse. E vide i suoi occhi stracolmi di gioia salutare quel cavaliere!
"Perché, pensò il drago. Perché è è così felice di fuggire con uno sconosciuto? Perché i suoi occhi non guardavano me allo stesso modo? Perché non ha creduto nel mio amore?" Una serie di domande a cui non riusciva dare un risposta e ora non c'era nemmeno il tempo per pensare. Doveva combattere e far rispettare il giuramento fatto alla strega! Si rendeva conto, che era pronto a morire pur di non vederla andare via con un altro. Anche perché il suo cuore sarebbe morto comunque...
Per la prima volta, il drago si trovò a sostenere un combattimento. È proprio il caso di dire che combatté come un drago, con fuoco, artigli e colpi di coda! Ma niente da fare, la spada e lo scudo del cavaliere fecero la differenza e, alla fine, il drago dovette soccombere di fronte al suo avversario.
Ma non furono le ferite inferte dal cavaliere a fargli così male, bensì vedere la principessa corrergli incontro, abbracciando e baciando quello sconosciuto.
Niente era paragonabile a quel dolore che mai più avrebbe voluto provare. Nessuna sofferenza fisica avrebbe potuto avvicinarsi a quella provata in quel momento...
Ma le fiabe sono così... Lui era il drago destinato a soccombere e lei, la principessa destinata al suo prode cavaliere. E lui, povero drago, non era di certo un'eccezione.
Ora i giorni si susseguivano, tristi, e il povero drago era ormai a difesa di una torre senza principessa. Non c'era attimo in cui non pensasse a lei e a come stesse trascorrendo il suo tempo. Sperava che tornasse. Almeno una volta ogni tanto, per lenire la sua mancanza, anche se si trattava "solo" di un semplice drago... Avrebbe voluto spiegargli meglio tutto il suo amore. Quelle parole che non era mai riuscito a dirgli completamente. Fino in fondo. Gli sarebbe bastato sentire anche solo il suo "Buongiorno" al mattino. E di vedere aprire quei suoi splendidi occhi per essere un drago felice. Ma lei voleva altro... A lei non sarebbe bastata la compagnia e l'amore di un drago...
Aveva ormai perso qualsiasi speranza di vederla, quando un giorno, da lontano, la vide sul sentiero che conduceva alla torre... Era lei!!! Non riusciva a trattenere la gioia... Era tornata da lui!! Poco gli importava che se ne fosse andata, era troppo felice per pensarci. L'aveva già perdonata ancora prima di vederla! Spiccò il volo e la raggiunse facendola salire in groppa con dolcezza, adagiandosi sul terreno.
Lei gli si avvicinò, e l'abbracciò forte. Niente poteva essere simile a quell'abbraccio e niente poteva essere più potente. Non capiva cosa gli stesse succedendo, ma sentiva uno strano liquido fuoriuscire dagli occhi. Aveva sentito parlare di "lacrime", ma non era sicuro si trattassero di quelle, perché dicevano che fuoriuscivano dagli occhi solo quando si stava male. E lui invece era felice! Era il drago più felice del mondo!! Di una cosa era certo, quelle lacrime sarebbero state in grado di spegnere anche le più potenti fiamme di qualsiasi drago della Contea.
Lei lo abbracciò ancora. Per molte volte ancora dopo quel giorno.

Potrei finire qui questa fiaba... ma non sarebbe giusto, è una fiaba diversa e voglio raccontarvela sino alla fine...

La principessa raccontò al drago quanto successo e quanto diverso si fosse dimostrato quel cavaliere. Il drago la strinse forte e col tempo si allenó per diventare ancora più forte e per proteggerla da altri cavalieri che sarebbero arrivati dinanzi alla torre per portarla via. Il giorno seguente, la vide ancora un po triste, la strinse a sé e le disse:
"Non sarò mai un cavaliere o un principe, ma giuro che ti darò tutto me stesso, e giuro che io per te ci sarò sempre e che avrai sempre un posto in questa torre per sentirti come a casa... Sì, certo, questa torre non sarà mai una reggia o un castello e io non sarò mai un principe, ma quello che ti darò, nessun altro, te lo potrà mai dare... Questo è l'unica cosa che mi sento di prometterti mia principessa!"
Lei lo abbracciò forte e di nuovo quella sostanza liquida, fuoriuscí dagli occhi del drago. E per un attimo, era quasi sicuro che anche la principessa avesse gli occhi bagnati... La principessa era diversa ora, sembrava preoccuparsi per il "suo" drago e ad ogni giro alato di ricognizione, lei gli diceva: "Fai attenzione, ritorna presto..." E lui era felice di quelle parole. Felice che la "sua" principessa si preoccupasse per lui.
La loro vita scorreva, insieme, scherzando, ridendo e parlando di qualsiasi cosa. Il drago sapeva di non essere nei sogni della principessa e che mai forse ci sarebbe stato. Ma era felice comunque. Felice che lei fosse lì con lui.
Tutto durò fino a quando non arrivò un altro cavaliere...
E si ripeté tutto come la volta precedente. Il combattimento, il dolore del drago, lei che se ne va con lui, lui che non era quello che sembrava essere e... Lei che di nuovo rirorna da lui abbracciandolo.
E cosi successe per altre volte ancora. Lei pian piano, cominciò ad accorgersi che nessun cavaliere era bello quanto il suo drago e che nessuno l'avrebbe mai amata tanto. Credeva di essere finalmente felice. Ma non completamente. Fino a quando, non arrivò lui... Beh, lui era diverso dagli altri cavalieri. Aveva un cavallo bianco, era bello, capelli biondi e occhi azzurri, proprio come il suo abito. Sì, era lui. Era il principe azzurro. Quello temuto da tutti i draghi del mondo...
La principessa lo vide dalla finestra della sua torre e ne rimase subito colpita, affascinata. Non era come gli altri, e questo il drago lo avvertì immediatamente.
Il drago ebbe paura di perderla, proprio come la prima volta. Sapeva che se fosse stato sconfitto, certamente non l'avrebbe più rivista. Questo era un principe, non era come gli altri cavalieri.
E allora, trasformò quella sua paura in rabbia. Combatté con tutte le sue forze e, il principe, mai avrebbe creduto in vita sua di combattere contro un drago tanto forte e temibile. Sembrava quasi avesse qualcosa di personale con lui. Il drago gli implorò: "Vattene!! È la mia principessa! Non portarmela via! Vattene!! Tu non la amerai metà di quello che la amo io e non gli darai metà delle attenzioni che le darò io!"
Il principe leggeva la rabbia negli occhi del drago, quella sua paura di perdere la principessa. Fu un duello incredibile. Entrambi arrivarono sfiniti, ma come in tutte le fiabe che si rispettano, anche in questa, il principe ne uscì vittorioso e il drago sconfitto. La bella principessa andò via col suo principe, stavolta non prima di guardare per un'ultima volta quel drago disteso a terra, sfinito dal combattimento. Il drago si sentiva come gli avessero strappato il cuore. E stavolta, guardando di nuovo negli occhi di lei, era sicuro di aver visto una lacrima rigare il volto della principessa, mentre lo guardava per l'ultima volta... Il drago, con le ultime forze che gli restavano, prese e se ne volò via, per nascondere le sue di lacrime.
Dopo diversi anni, il drago, non è più schiavo della strega e veglia da lontano sulla sua principessa, sul principe e sul loro figlio. Veglierá sempre su di loro e in particolare su di lei. Su quella donna che non avrebbe potuto vivere e che come nelle fiabe, era destinata ad un'altra vita.
Ora potrei concludere questa storia con il principe e la principessa che "... e vissero felici e contenti". No, perché questa non è una fiaba come le altre. E la felicità non è racchiusa in un "vissero felici e contenti". La felicità è un'altra cosa...
E se ne accorse anche la principessa, ogni giorno che passava e ogni sera al tramonto, quando usciva per un momento dal suo castello. Guardava l'orizzonte, mentre una lacrima rigava il suo bellissimo volto, sempre speranzosa di poter rivedere quel drago a cui aveva dato il suo cuore e con quel sogno di essere rapita dal suo unico amore. Il drago! Lei che ora è sicura di averlo sempre amato, ma che tutte le fiabe di questo mondo le hanno sempre impedito di fare...

 

                                                         di Claudio Del Pizzo

La lettura è per la nostra mente ciò che l’esercizio è per il nostro corpo.”

                                       Joseph Addison

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